Inalare i Composti Organici Volatili (COV) rilasciati dagli alberi nelle foreste e nei boschi può avere un’azione antiossidante, antinfiammatoria e balsamica sulle vie respiratorie. Inoltre, l’effetto farmacologico di alcuni di essi può essere benefico per il cervello in termini di rilassamento psico-fisico, performance cognitiva e tono dell’umore. Infatti, gli effetti di questi composti volatili presenti nell’atmosfera della foresta non si limiterebbero ad un’azione sull’apparato respiratorio, ma, a seguito del loro assorbimento sistemico, essi sembrano in grado di influenzare positivamente l’attività del sistema nervoso e combattere stress, ansia e depressione.
La terapia forestale migliora l’umore, con la riduzione dei maggiori stati emotivi negativi legati ad ansia, rabbia, ostilità, depressione, fatica e confusione.
Le evidenze scientifiche dimostrano come l’applicazione della terapia forestale sia in grado di riequilibrare il sistema nervoso autonomo, modificando alcuni parametri fisiologici e migliorando l’umore, con la riduzione dei maggiori stati emotivi negativi legati ad ansia, rabbia, ostilità, depressione, fatica e confusione. Il contributo di alcune ricerche sui notevoli effetti benefici anche sul sistema immunitario apre la strada alla concreta possibilità di introdurre il mondo occidentale all’utilizzo delle prescrizioni verdi, strumento già ampiamente in uso in paesi asiatici.
La regolazione del sistema nervoso autonomo è inoltre responsabile di una regolarizzazione della pressione sanguigna e della variabilità della frequenza cardiaca (Ideno et al., 2017). Questi risultati sono particolarmente importanti, considerando che i disturbi cardiovascolari rientrano tra i problemi di salute attualmente più presenti nella popolazione, e importante causa di morte e disabilità in tutto il mondo (Han et al, 2020).
Dagli studi emerge un particolare meccanismo omeostatico, dipendente dall’immersione in foresta, che regolarizza parametri eccessivamente elevati o, al contrario, inferiori alle soglie minime indicate, in termini di pressione sanguigna e battito cardiaco. È interessante notare come tali aggiustamenti fisiologici si registrino solo in aree forestali, mentre questo, a parità di esercizio fisico, non accade in aree urbane (Song et al., 2015). L’insieme di questi effetti promuove inoltre il miglioramento della qualità del sonno, con riduzione dei momenti di veglia dall’inizio del sonno e il leggero aumento del tempo totale di riposo (Grigsby-Toussaint et al., 2015; Kim et al., 2019). Come si vedrà, il contatto con la natura favorirebbe la riduzione dell’incidenza di alcune psicopatologie, spesso collegate ad alcuni fattori di rischio già citati, quali la deprivazione di sonno e lo stress cronico.
Testi tratti da:
Terapia forestale e salute mentale (2023) di T. Re, V. Varetti
Aromaterapia naturale: benefici dell’aria forestale sulla salute (2020) di M. Antonelli, D. Donelli, G. Barbieri, M. Valussi, V. Maggini, F. Firenzuoli
Bibliografia:
Antonelli, M., Donelli, D., Barbieri, G., Valussi, M., Maggini, V., & Firenzuoli, F. (2020). Forest Volatile Organic Compounds and Their Effects on Human Health: A State- of-the- Art Review. International Journal of Environmental Research and Public Health, 17(18), 6506.
Kanai, A. (2009). “Karoshi (Work to Death)” in Japan. Journal of Business Ethics, 84(S2), 209-216.
Song, C., Ikei, H., & Miyazaki, Y. (2019). Physiological effects of forest-related visual, olfactory, and combined stimuli on humans: An additive combined effect. Urban Forestry & Urban Greening, 44, 126437.
Vries, S. de, Have, M. ten, Dorsselaer, S. van, Wezep, M. van, Hermans, T., & Graaf, R. de. (2016). Local availability of green and blue space and prevalence of common mental disorders in the Netherlands. BJPsych Open, 2(6), 366-372.